Come investono i giovani? Una panoramica a volo d’uccello
Fonte: Report Osservatorio Finanza Sostenibile
Per capire dove sta andando il risparmio in Italia, vale la pena guardare ai comportamenti delle nuove generazioni. Un recente report del Forum per la Finanza Sostenibile fotografa un quadro abbastanza netto: i giovani nostrani risparmiano, prediligono strumenti semplici (come gli strumenti indicizzati, cioè gli ETF) e chiedono trasparenza nel rapporto con chi li consiglia. La consulenza indipendente risponde per principio a questo bisogno, e infatti negli ultimi anni il trend di persone delle generazioni più giovani o meno giovani che si avvale di questa diversa tipologia (rispetto a quella bancaria) è in sensibile aumento.
Cosa emerge dai dati?
Prudenza consapevole. Il 70% evita di indebitarsi per le spese importanti, dimostrando un buon controllo delle spese impulsive che viene spesso da bias cognitivi e “abitudini” sbagliate di spesa; il 66% mantiene liquidità; il 63% preferisce risparmiare rispetto al consumo, con l’80% riesce a mettere da parte con regolarità. Questo è sicuramente positivo, siamo un popolo di risparmiatori, il problema sta nel fatto che vista la bassa educazione finanziaria, al posto che risparmiare E investire, si lasciano i soldi sul conto corrente a venir divorati lentamente dall’inflazione.
Fonti informative. Su sostenibilità e finanza, il 67% usa social/siti/blog; per la finanza in senso stretto più della metà (53%) si informa online (social, siti tematici, forum, blog).
Se la posta è alta. Nelle decisioni importanti, il 52% cerca consigli e poi decide; il 54% si rivolge a banca/consulente: la guida professionale conta.
Tecnologia e fiducia. Il 77% utilizza l’IA almeno ogni settimana. C’è curiosità verso app/piattaforme di informazione e investimento, ma restano timori su competenze e sicurezza: servono in generale criteri chiari di valutazione delle diverse opportunità.
Come consulente finanziario indipendente, traduco questi segnali in azioni pratiche per chi intraprende un percorso di consulenza con me, partendo dai pilastri fondamentali della finanza personale:
Fondo d’emergenza: definire un cuscinetto di 6–24 mesi, differenziando tra spese necessarie, riducibili e superflue, ovviamente è tutto soggettivo.
Piano di accumulo (PAC): investimenti graduali, sia per chi parte con importi contenuti, sia per chi ha già un capitale da mettere al lavoro sui mercati, così da disciplinare l’ingresso sul mercato, ridurre il peso delle emozioni, anche dal punto ovviamente dal punto di vista strategico.
“Auto-Previdenza” personale: iniziare presto vale più di “quanto” versi. Un mix PIC + PAC o PAC puro, su strumenti di ingresso efficienti, sfruttano l’interesse composto tramite la scelta di prodotti ad accumulo degli interessi, aumentando la probabilità di raggiungere gli obiettivi di lungo periodo.
Educazione finanziaria continua: scegliere fonti qualificate e verificabili, distinguendo tra contenuti informativi e messaggi promozionali.
In sintesi
I giovani hanno già le leve giuste: abitudine al risparmio, attenzione alla semplicità, sensibilità alla trasparenza. Quello che spesso manca è un percorso strutturato: obiettivi chiari, strumenti adatti, un processo ripetibile e una guida indipendente.
Se vuoi trasformare buone intenzioni in un piano operativo (liquidità, investimenti graduali, previdenza e criteri ESG concreti), parliamone: in una call conoscitiva definiremo obiettivi, budget e tempi, e imposteremo una strategia semplice da seguire e facile da misurare.