L’ascesa dell’IA e il rischio di bolla, un fil rouge continuo.

Dal lancio di ChatGPT nel 2022, il valore della borsa americana è aumentato di 21.000 miliardi di dollari. Dieci società – tra cui Amazon, Broadcom, Meta e Nvidia – hanno generato da sole il 55% di questa crescita, spinte dall’entusiasmo per l’intelligenza artificiale.

Nella prima metà del 2024, l’intero aumento del PIL americano è dipeso dal boom degli investimenti IT, mentre da inizio anno circa un terzo dei capitali di venture capital occidentali è confluito in startup IA. Gli investitori istituzionali paragonano l’impatto dell’IA alla Rivoluzione Industriale, come Sequoia Capital.

Dati economici: entusiasmo vs realtà

Bisogna però vedere la realtà evitando di indossare gli occhiali dell’entusiasmo, ad oggi, infatti, i ricavi attuali derivanti dall’IA sono di circa 50 miliardi di dollari annui per le principali aziende occidentali del settore.

Uno studio dell’Massachusetts Institute of Technology, l’MIT, rivela che il 95% delle organizzazioni, per ora, non ha ancora ottenuto alcun ritorno dagli investimenti in IA generativa.

Secondo gli analisti di UBS, le valutazioni nel settore sono “in rosso” e con poco margine per delusioni per quanto riguarda i futuri flussi di cassa, e secondo Sam Altman, padre di ChatGPT, “gli investitori sono eccessivamente eccitati sull’IA”.

La storia, che è sempre maestra, ci insegna che i cicli speculativi accompagnano sempre le grandi innovazioni: il 73% delle innovazioni tra il 1825 e il 2000 (37 su 51) è stato associato inizialmente a delle bolle. I casi classici sono le ferrovie britanniche, l’elettricità e l’avvento di internet.

Che conseguenze per il “bust” della bolla?

Spesso i pionieri vengono sostituiti dopo lo scoppio della bolla (es. compagnie elettriche, ferrovie, telegrafo, telefonia, dotcom). È improbabile che tra dieci anni le “magnifiche sette” e TUTTE le principali startup IA sopravvivano. Per l’impatto macroeconomico si possono fare pochi calcoli: varia molto. 

I fattori chiave che determinano la gravità di una bolla?

Lo “spark” (innesco)

Entità degli investimenti (capex)

Durata degli asset

Chi sopporta le perdite?

49% dei 2.900 miliardi di investimenti previsti in data center verrà autofinanziato dai big tech, che hanno bilanci solidi (20% del valore S&P 500, ma solo 2% del debito investment grade).

L’IA potrebbe davvero diventare la prossima rivoluzione tecnologica, ma i numeri attuali mostrano un divario tra investimenti e ritorni. Se il “Dio digitale” non arriverà, il crollo sarà doloroso, con effetti non solo sui mercati ma anche su tutti noi comuni mortali, attori nel grande teatro dell’economia reale.

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